IN LETARGO CON LA GIUSTA ACCORTEZZA

La moto si spegne per qualche mese.
Hai già provveduto al suo rimessaggio. Lo hai fatto correttamente? Anche i motociclisti più esperti potrebbero avere qualche dubbio ed è per questo che abbiamo cercato sui siti delle testate motociclistiche i consigli migliori…
Durante i mesi invernali, parcheggiare la moto nel box è prassi abituale per moltissimi utenti delle due ruote. Soprattutto chi abita nel Nord Italia o in zone dove le condizioni meteo rendono arduo l’utilizzo abituale di moto e scooter. Questa lunga sosta non va presa sottogamba. Lo sa bene chi, per tornare con le ruote sulla strada, ha dovuto ricorrere al meccanico o all’elettrauto. Gli step da seguire sono noti ma le procedure per attuarli non mettono tutti d’accordo. Ve li elenchiamo, con i commenti e i consigli della stampa specializzata.
L’ASSICURAZIONE
Se la vostra polizza lo consente vale la pena di sospendere la copertura RC (l’operazione non è sempre gratuita alla riattivazione). Anche i tempi minimi e massimi richiesti possono variare (da 1 a 3 4 mesi). Se alla responsabilità civile è associata una polizza incendio e furto questa potrà restare attiva a patto di custodire il veicolo all’interno di luoghi chiusi (il box va quindi benissimo).
SERBATOIO PIENO o VUOTO?
La rivista MOTOCICLISMO consiglia che “a differenza di quanto si potrebbe pensare, la cosa migliore è riempire il serbatoio di carburante fino al tappo. Serve a evitare la formazione di condensa (quindi acqua) al suo interno”. In altre aree del web questa informazione è completata indicando che il tutto pieno vale per i serbatoi in metallo; se il vostro è in plastica o alluminio si può optare per il tutto vuoto… fino all’ultima goccia.
La rivista INSELLA ritiene valide entrambe le soluzioni. Nel primo caso indicando di “aggiungere un additivo che contrasti la degenerazione della benzina e far girare il motore per qualche minuto”. Chi opta per lo svuotamento completo “dovrebbe lasciare il tappo aperto in modo che l’interno possa asciugarsi completamente… ma soltanto se il veicolo è lasciato in luogo areato e secco”. MOTORBOX indica come buona norma “lo svuotamento totale del serbatoio nel caso di rimessaggi lunghi (almeno sei mesi)” e aggiunge: “già che si siete controllate il livello dell’olio motore: se non è a posto, rabboccate con olio nuovo”.
PULIZIA SI o NO?
Tutta l’editoria di settore è concorde. La pulizia va fatta e in modo molto, molto accurato, per evitare che sporco e grasso possano lasciare segni indelebili. Si va dal lavaggio assolutamente a mano con secchio pieno d’acqua tiepida e sapone neutro (o prodotti specifici come sgrassatori e detergenti) all’utilizzo diretto – a debita distanza per evitare di rovinare la verniciatura – di una idropulitrice. Attenzione anche alla temperatura dell’acqua, che non deve essere troppo calda. C’è chi consiglia (MOTONOTIZIE.IT) di smontare carene e parti facilmente removibili come parabrezza, sella, a volte il serbatoio, per accedere alle parti meccaniche nascoste e togliere i vari residui lasciati dalla strada con l’aiuto di un piccolo compressore d’aria… utilissimo anche in fase di asciugatura. Tutti d’accordo nel consigliare l’applicazione di un leggero strato protettivo del magico WD40 sulle parti in plastica e su quelle metalliche. Il noto sito MOTORBOX, consiglia di utilizzarlo anche su cavi e snodi e naturalmente sulla catena. A meno che non possediate un veicolo dotato di trasmissione finale a cardano oppure uno scooter, la catena va preparata con cura al letargo invernale. MOTONOTIZIE.IT e OMNIMOTO indicano di lavarla con petrolio bianco e pennello, facendo scorrere la catena in senso antiorario con il pennello sulla parte superiore.
Asciugatura con carta assorbente e poi abbondante spruzzata di lubrificante per catene, anche nell’interno e su tutti gli O-ring. Fatelo. Non vi troverete a cambiarla in primavera per sopraggiunta ruggine…
Lo stesso vale per i leveraggi della sospensione e per i fulcri di pedane, e le leve al manubrio (freno e frizione).
POSIZIONAMENTO RUOTE
Su cerchi e pneumatici grava il peso totale del veicolo. MOTOCICLISMO e colleghi allertano dicendo che “le ruote ferme per mesi sullo stesso punto potrebbero ovalizzarsi” e consigliano di affidarsi al cavalletto centrale; se manca procuratevi due cavalletti, uno per ruota. OMNIMOTO indica la posizione verticale come
“la migliore per le moto dotate di propulsori boxer”. Quanto agli pneumatici, isolateli dal pavimento del vbox mettendoci sotto due tavolette di legno”. INSELLA rincara la dose scrivendo di “controllare la pressione delle gomme ed evitare che scenda sotto 1 bar”. Se non potete evitare il contatto diretto delle ruote a terra cercate almeno di cambiare il punto di appoggio ogni 15 giorni per evitare eventuali deformazioni.
SISTEMA FRENANTE CARICO o SCARICO?
Va lasciato in pressione oppure no? A quanto pare vanno bene entrambe le filosofie.
Secondo INSELLA è meglio “lasciarlo in pressione, utilizzando una fascetta o un elastico tra leva e manopola. Aiuta le guarnizioni a durare più a lungo”.
OMNIMOTO propone questa alternativa: “se sono passati circa due anni dall’ultima volta che avete sostituito il liquido, cambiatelo in primavera, quando ritornerete in strada. Mettere fogli di carta fra dischi e pastiglie, in modo che queste ultime non s’incollino durante il periodo di letargo”. C’è chi consiglia di allentare il gioco delle pinze freno, per muovere maggiormente i pistoncini (ricordatevi di ripristinare la pressione pompando sulle leve).
INTERVENTI SUL MOTORE?
In un articolo il sito BORN TO BE FREEITALY.IT propone questa procedura: “smontare le candele in sequenza così da poter controllare in futuro usure o annerimenti anomali. Prendere un cucchiaio di olio motore e mettetelo all’interno di ogni cilindro, far girare il motorino di avviamento per qualche secondo e rimontare le candele nel giusto ordine. Così facendo s’impregnano le pareti del cilindro di uno strato sottile di olio, che riesce ad arrivare pulito alla fasce elastiche proteggendole dalla lunga inattività”.
DUERUOTE puntualizza: “Il motore e i suoi componenti più importanti (cilindri, pistoni, segmenti ecc) vanno preservati versando, all’interno di ciascun foro candela un cucchiaio di olio motore. Successivamente occorre installare i cappucci sulle candele, mettere le candele sulla testa del cilindro in modo che gli elettrodi siano a massa, quindi far ruotare diverse volte il motore con lo starter. L’operazione distribuisce uniformemente sulle pareti dei cilindri un velo di olio motore che eviterà grippaggi al primo avviamento primaverile”. E il sistema di scarico? C’è chi propone di infilare un panno nel terminale per assorbire la condensa e chi consiglia di accendere la moto un paio di volte al mese, per una decina di minuti. (se lo fate per un tempo inferiore non serve a nulla).
LA BATTERIA VA COCCOLATA
Qui il discorso va approfondito. Per evitare che si scarichi completamente (soprattutto se possedete una moto o scooter che assorbe anche da spenta) staccate i cavi e procuratevi un caricabatterie dotato di funzione di mantenimento di carica.
Il collegamento si fa utilizzando le classiche pinze ma OMNIMOTO ricorda che “alcune moto sono provviste
di serie di una comoda presa accendisigari predisposta per il mantenitore (da impostare su modalità inverno)”.
Se non avete la fortuna di avere una presa rete disponibile, dovrete necessariamente rimuovere la batteria dal veicolo e ricaricarla altrove (possibilmente in un luogo asciutto). La procedura va eseguita una volta al mese… se possedete un caricabatteria privo di funzione di mantenimento di carica.
Se il caricabatteria va acquistato MOTORBOX consiglia di scegliere un modello capace anche di supportare le batterie di ultima generazione come quelle agli ioni di Litio.
IL TELO COPRIMOTO E’ INDISPENSABILE?
Di solito i box non sono riscaldati e quindi un bel telo specifico aiuta a contrastare la formazione di umidità e a preservare la moto dalla polvere. OMNIMOTO e DUERUOTE concordano nel dire che esistono diversi tipi di teli coprimoto in commercio e che i migliori sono quelli impermeabili e traspiranti”.
AL RISVEGLIO
Il sito BORN TO BE FREEITALY.IT si preoccupa anche di informare gli utenti sulla procedura da seguire prima di riportare la moto sulla strada: “ricordatevi di ripristinare la pressione degli pneumatici prescritta dal marchio. Se la batteria è stata lasciata collegata a un mantenitore di carica sarà già pronta, in caso contrario servirà una bella ricarica. Se la moto non parte al primo tentativo non bisogna preoccuparsi: la lunga inattività avrà creato bolle d’aria all’interno del circuito di alimentazione che dovranno essere riempite dalla benzina”.
CREATIVI e DISATTENTI
E’ chiaro a tutti quanto il mondo dei motociclisti sia variegato. Questo vale anche per le procedure di rimessaggio… come dice un articolo apparso su DUERUOTE.IT dal quale abbiamo estrapolato due profili, tra loro opposti.
“Il motociclista creativo – scrive il noto sito – come può lasciare la moto ferma per tre mesi senza approfittarne per una personalizzazione?” In effetti chi pensa di avere doti da preparatore/customizer può approfittare di questo periodo di stop dalla strada per intervenire con tutta calma su sovrastrutture e ciclistica e scegliere gli accessori da montare. Poi c’è il “motociclista che trascurare il proprio veicolo, lasciandolo fermo per mesi senza batteria in carica, senza cavalletti o coperture che possano “alleviarne” il lungo letargo… per poi indignarsi, con sua somma sorpresa, ad aprile, perché la moto non riparte al primo colpo…. Chissà cos’ ha che non va questa moto!”